Ecosia vuole il controllo di Chrome (gratis)

Entro fine mese dovrebbero essere comunicati i rimedi per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca. Uno di essi potrebbe essere la vendita di Chrome. Ci sono già alcuni pretendenti, tra cui Perplexity e OpenAI. Ecosia ha proposto una soluzione alternativa, ovvero il controllo gratuito del browser per 10 anni.
Google avrebbe solo il 40% delle entrateEcosia sviluppa l’omonimo motore di ricerca e, da fine aprile, offre anche un browser. Entro fine mese è attesa la pubblicazione dei rimedi che Google dovrà implementare per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca, dopo aver perso in primo grado. Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto la vendita di Chrome.
Perplexity ha presentato un’offerta di 34,5 miliardi di dollari. Tra le aziende interessate c’è anche OpenAI. Secondo Ecosia, Chrome genererà oltre 1.000 miliardi di dollari nei prossimi anni. L’azienda tedesca ha quindi inviato una proposta a Google e al giudice Mehta.
Ecosia ha chiesto di controllare gratuitamente circa il 60% dei profitti generati dagli utenti di Chrome. I circa 600 miliardi di dollari verrebbero utilizzati per finanziare progetti relativi al clima, tra cui la protezione delle foreste pluviali, la piantumazione di alberi e l’agroforestazione a livello globale, la persecuzione degli inquinatori e gli investimenti in tecnologia AI verde.
Il rimanente 40% dei profitti (circa 400 miliardi di dollari) verrebbero pagati a Google. L’azienda californiana manterrebbe la titolarità della proprietà intellettuale e potrebbe continuare ad essere il motore di ricerca predefinito. Dopo 10 anni, la gestione di Chrome potrebbe essere trasferita o sottoposta a revisione.
Convincere il giudice sarà però un’impresa quasi impossibile. Google conserverebbe di fatto il monopolio nel mercato dei motori di ricerca tramite Chrome. Tra l’altro, Ecosia ha già un accordo di revenue sharing con Google e il suo browser è basato su Chromium.
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