Cosa sono le psicosette che ricattano i bambini. Il fenomeno “sextortion”, un’emergenza in rapida crescita

Il fenomeno della sextorsion tra i minorenni sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti: bambini e adolescenti diventano vittime di ricatti sessuali online, con richieste di denaro, regali o prestazioni sessuali in cambio della non diffusione di materiale compromettente. Un fenomeno affrontato recentemente, con dati e numeri alla mano, da un approfondito articolo pubblicato su Agenda Digitale, che mette in luce il ruolo di vere e proprie “sette digitali” dedite a manipolazione, adescamento e estorsione.
Una crescita preoccupanteSecondo i dati citati dall’autrice, Nicoletta Pisanu, che riprendono il report 2025 della Polizia Postale, in Italia nel primo trimestre del 2025 i casi segnalati relativi a minori sono aumentati del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un picco del 200% nella fascia d’età 10-13 anni. A livello europeo, le segnalazioni di sextorsion tra i minori hanno rappresentato l’8,22% delle richieste di aiuto alle helpline giovanili nel secondo trimestre del 2025, rispetto al 7,54% nello stesso periodo del 2024.
Le piattaforme più utilizzate per questi adescamenti sono i social network, le app di messaggistica e le community di gaming , spesso ambienti apparentemente innocui dove i minori trascorrono gran parte del loro tempo.
Le “sette online” e il caso 764Pisanu descrive come alcune community online si stiano trasformando in vere e proprie sette digitali, dove i membri più esperti insegnano tecniche di manipolazione, grooming e ricatto. Tra i casi più noti c’è la community 764, attiva dal 202. Si tratta di una rete di estorsione sessuale online decentralizzata che opera a livello internazionale, ideologicamente allineata con una rete terroristica satanica, misantropica e accelerazionista chiamata Ordine dei Nove Angoli. 764 è considerata un’organizzazione terroristica dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Il funzionamento di organizzazioni di questo tipo segue schemi consolidati: gli utenti più esperti guidano i membri più giovani nell’individuazione di minori vulnerabili, nella raccolta di materiale compromettente e nella monetizzazione tramite gift card o criptovalute. E la diffusione di veri e propri manuali e tutorial rende queste attività sempre più sofisticate e difficili da intercettare.
Targeting, grooming e ricattoIl processo di sextorsion si articola in diverse fasi. Innanzitutto c’è il targeting: i minori vengono selezionati in base alla vulnerabilità, come isolamento sociale, fragilità emotiva o problemi familiari. Successivamente, le vittime vengono dirottate su piattaforme più riservate, lontano dagli occhi dei genitori o delle autorità.
Nella fase di grooming, poi, si instaura un legame di fiducia tramite manipolazione emotiva, “love bombing” e isolamento psicologico. Infine, nella fase di predazione e ricatto, si ottiene materiale sessualmente esplicito o immagini compromettenti, spesso anche tramite deepfake, e si minaccia la vittima per ottenere denaro, regali o atti sessuali.
Questa escalation genera nelle vittime paura, senso di colpa e isolamento, rendendo difficile la denuncia. Molti minorenni non parlano con i genitori o con le autorità per vergogna o per legame emotivo con il manipolatore.
Conseguenze psicologicheLe vittime di sextorsion subiscono traumi psicologici rilevanti come ansia, depressione, disturbi del sonno, calo scolastico e isolamento sociale. L’esperienza può lasciare cicatrici durature, compromettendo la fiducia nelle relazioni future. Secondo Pisanu, la combinazione tra ricatto, manipolazione e diffusione di materiale compromettente rende questo fenomeno particolarmente devastante.
Prevenzione e ruolo delle istituzioniPisanu evidenzia l’importanza di educare i minori alla sicurezza digitale, monitorare comportamenti sospetti e stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi. Fondamentale è anche il ruolo delle forze dell’ordine, delle associazioni di supporto psicologico e legale e delle scuole, che devono offrire strumenti per riconoscere e segnalare situazioni di rischio.
Tra le strategie preventive suggerite vi sono il dialogo aperto con i figli sui rischi della rete e sui limiti dell’amicizia digitale, il monitoraggio di eventuali cambiamenti comportamentali come uso eccessivo o notturno di dispositivi, richieste di regali o denaro e segretezza improvvisa, e l’educazione all’uso critico dei social e alla consapevolezza dei rischi legati alla condivisione di immagini o contenuti intimi.
La sextorsion tra minorenni rappresenta una minaccia crescente e complessa, dove criminalità organizzata e tecnologie digitali si intrecciano. Come sottolinea Nicoletta Pisanu su Agenda Digitale, solo attraverso prevenzione, educazione e intervento coordinato si può sperare di ridurre l’impatto di questi abusi sulla fascia più giovane della popolazione.
Luce




