Bari, turismo in crescita nonostante i rincari: record di presenze a Ferragosto

Nell’estate segnata dalle polemiche sui rincari che rischiano di far “scappare” i turisti, Bari si conferma meta in forte ascesa. I dati relativi alla settimana di Ferragosto, dall’8 al 16 agosto, raccontano di 90.712 pernottamenti nelle strutture alberghiere ed extralberghiere della città, ben sedicimila in più rispetto allo stesso periodo del 2024, quando furono 74.564. Un balzo in avanti che certifica la crescita del capoluogo pugliese, capace di attrarre visitatori anche senza essere una meta balneare.
Ferragosto da record, boom di stranieriNella settimana centrale dell’estate sono stati registrati 25.783 arrivi e 30.933 partenze, con un incasso di quasi 150mila euro di tassa di soggiorno. A incidere sulla crescita è stato soprattutto il turismo internazionale: la percentuale di visitatori italiani (17%) è identica a quella dei turisti polacchi, a conferma – come sottolinea l’assessore al Turismo Pietro Petruzzelli – “dell’importanza dei collegamenti aerei”. A seguire, tra le nazionalità più presenti, i francesi (10%), i romeni (8%), gli ungheresi (4,4%), i tedeschi (3,8%) e gli spagnoli (3,4%).
Gli stranieri hanno scelto in gran parte affitti brevi (31%) e affittacamere (20%), mentre il 36% ha preferito gli alberghi e l’8% i b&b. Rispetto al 2024, quando gli italiani rappresentavano il 22% e i polacchi il 15%, il dato evidenzia una trasformazione delle presenze, sempre più orientate verso l’estero.
Il confronto con il 2024Secondo i dati riportati da La Gazzetta del Mezzogiorno, lo scorso anno i pernottamenti furono 74.564, con circa 127mila euro di tassa di soggiorno incassata. Inoltre, nel 2024 la maggioranza dei turisti aveva scelto l’albergo (45%), a differenza di quest’anno, quando gli affitti brevi hanno guadagnato terreno.
L’andamento complessivo dall’inizio dell’anno è altrettanto positivo: tra il 1° gennaio e il 16 agosto Bari ha totalizzato 1 milione 557mila pernottamenti, contro 1 milione 231mila dello stesso periodo 2024, con 100mila turisti in più.
“La città ha fame di alberghi”“Questi numeri confermano che Bari è in fortissima crescita” commenta Petruzzelli, evidenziando il lavoro svolto negli ultimi anni con grandi eventi, cinema e serie tv capaci di promuovere la città. “Ma Bari ha fame di alberghi: servono posti letto per continuare a lavorare sulla destagionalizzazione con eventi sportivi, culturali e congressuali. Su questo la Regione deve fare la sua parte per incoraggiare gli imprenditori ad aprire nuove strutture”.
Il dato, spiega l’assessore, è influenzato anche dall’emersione del sommerso, con strutture extralberghiere che oggi sono più controllate grazie all’imposta di soggiorno, che nel 2025 ha già garantito introiti per oltre 2,8 milioni di euro.
Un turismo sempre più sostenibileIl prossimo passo sarà trasformare il boom di presenze in un turismo sostenibile. “Non basta crescere nei numeri – conclude Petruzzelli – ma occorre farlo mettendo al centro i baresi e le loro esigenze. Bari non si svuota più ad agosto, è una città che vive e che dal turismo trae un valore economico sempre più evidente, come dimostrano anche le presenze nei musei”.
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