Stephanie Silva: “Sul ring come Arale, la guerriera del manga”. Sabato live streaming su Repubblica

Mai fidarsi dei record e tanto meno dell’età. Stephanie Silva se ne è resa conto quando ha tentato la grande avventura mondiale negli Stati Uniti contro Irma Garcia. Una veterana, con il record macchiato da 5 sconfitte, ma che nonostante ciò dimostrò di appartenere a una boxe, almeno in quel momento, forse troppo alta per la romana. Stephanie però è un tipo tosto, non a caso il suo alias è Arale, come la bambina robot che di cognome fa Norimaki, indistruttibile personaggio dei fumetti giapponesi. “Ma per sabato ho una sorpresa, e Arale potrebbe vestirsi da gladiatore”.
Silva, riparte la scalata al MondialeGià, sabato, è da lì che riparte la scalata mondiale, salendo il primo gradino, quello intermedio. Al PalaTorrino di Roma e live streaming su Repubblica.it (collegamento dalla 20.30 con 4 match di sottoclou a precedere il main event), Silva combatterà contro la spagnola Mary Romero: in palio il Wbc World del supermosca, di fatto una semifinale per il titolo mondiale. Match da prendere con le molle, se non altro per le similitudini tra Romero a Garcia: la pugile di Murcia infatti è agonisticamente abbastanza avanti con l’età (40 alle porte) e ha grandissima esperienza, con all’attivo match per il titolo europeo (in una difesa ebbe la meglio all’Allianz Coud di Milano della nostra Maria Cecchi) e mondiale.
Silva: “Il match perso mi sarà di aiuto”“Nel match perso contro Garcia, lei è stata molto scaltra, ha tirato fuori tutta la sua esperienza. A livello tecnico ero superiore, ma non mi ha permesso di fare la mia boxe. La mia prossima avversaria la ricorda, ma so quello che devo fare in previsione di ciò che accadrà dopo”. E il dopo è una nuova sfida mondiale: “Voglio sfidare la messicana Gonzalez Macias, che guarda caso ha battuto, e neanche così nettamente, proprio Mary Romero”.
L’America nel destinoInsomma, Silva sente proprio che l’area nordamericana è nel suo destino: “Mi sono allenata lì dopo che è saltata la sfida europea. Certo, fare il mondiale in Italia sarebbe un onore, ma il top resta farlo in America, e stavolta vincerlo”.
"Un fidanzato? Mi serve tranquillità”Un sogno che non sembra impossibile, coltivato da Arale in mezzo alla routine quotidiana fatta di allenamento con il maestro Simone D’Alessandri e di lavoro: “Mia madre mi segue passo dopo passo nella mia carriera. Io la aiuto al banco di vestiti a Piazza San Giovanni. All’inizio lavorare e fare il pugilato mi pesava, poi invece ho capito che questo lavoro è la mia salvezza, anche perché mi permette di staccare in prossimità dei match”. Se poi si va oltre e si accenna a un fidanzato, Stephanie è tranciante: “Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo salto di qualità, e per tirarlo fuori serve tranquillità. E io finché sto sola sono tranquilla…” .
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