Mads Pedersen ha vinto a Matera e nessuno si è illuso al Giro d'Italia


L'arrivo della quinta tappa del Giro d'Italia 2025 vinta da Mads Pedersen (foto LaPresse)
Giro d'Italia - lettere a dislivello
La maglia rosa vince la sua terza tappa a questo Giro, senza esultare dopo aver superato la linea d'arrivo. Merito di Edoardo Zambanini che lo aveva (quasi) affiancato negli ultimi metri
Mads Pedersen ha superato la linea d’arrivo del traguardo di Matera a bocca aperta e gli occhi che puntavano alla sua sinistra. Era davanti a tutti. Eppure non era sicuro di esserlo davvero. Aveva visto comparire un’ombra accanto a lui. La maglia rosa aveva resistito al recupero di Tom Pidcock sulla sinistra. Ma aveva visto, con la coda dell’occhio, la pedalata del britannico perdere vigore. Quello che non si aspettava era di scorgere qualcuno dalla parte opposta. Per un attimo ha temuto la beffa.
Per solidarietà ai corridori che corrono il Giro d’Italia, qui si è deciso di raccontare le tappe del Giro d'Italia facendo la loro stessa fatica: una lettera a metro di dislivello. Ecco il racconto della 5a tappa, la Ceglie Messapica-Matera, 151 chilometri e 1.550 metri di dislivello in 1.550 battute (spazi inclusi)
Edoardo Zambanini invece sapeva benissimo di essere finito alle spalle del campione danese. Oltrepassato il traguardo si era morso le nocche della mano destra dopo aver tirato un urlaccio di disapprovazione. Ci ha messo poco però a ritrovare il sorriso. Non si può essere insoddisfatti di un secondo posto, soprattutto se a vincere è stato Mads Pedersen e se si è riusciti a precedere Tom Pidcock. Non lo era Edoardo Zambanini, anche perché aveva avuto la fortuna di non illudersi.
Non si è illuso nessuno oggi nel corso della 5a tappa del Giro d’Italia. Non Davide Bais, Giosuè Epis e Lorenzo Milesi, evasi dal gruppo al primo chilometro, ma sempre con troppi pochi minuti di vantaggio sugli inseguitori. Non Damiano Caruso che il suo allungo potesse a 1.700 metri dall’arrivo potesse sorprendere tutti.
Forse ci siamo illusi solo noi ciclisti da divano quando abbiamo visto Primoz Roglic in piedi sui pedali sul tratto più duro della salitella che anticipava l’arrivo. O forse no. È stata un’accelerazione troppo breve per farci illudere davvero.
Di più su questi argomenti:
ilmanifesto