Giro d’Italia, a Champoluc vince il francese Prodhomme

Gli altri sono più indietro Due minuti e mezzo per il canadese Derek Gee e 3’ 36” per il nostro Damiano Caruso che, in quinta posizione, difende in qualche modo le nostre residue velleità tricolori.
Tanto sole, splendidi panorami con il Rosa e il Cervino ancora scintillanti di neve, peccato però che sia mancato il resto dello spettacolo. L’unico ad onorare la tappa, a parte la maglia rosa, è stato il vincitore di giornata, il francese Nicholas Prodhomme, 28 anni, autore di una fuga strepitosa che ha preso il via dopo solo 5 chilometri dalla partenza di Biella. “Ho visto che il ritmo non era molto alto e così ne ho approfittato. Fino all’ultimo non ci ho creduto. Temevo che mi prendessero. Un giorno per me indimenticabile”.
E gli italiani? Poco o niente. Antonio Tiberi, anche lui andato in fuga, è stato poi ripreso dal gruppo della maglia rosa. Mentre Giulio Pellizzari, sempre molto attivo, è però caduto a pochi metri dal traguardo, in uno sprint che poteva tranquillamente evitare. Rialzatosi subito, non dovrebbe aver riportato conseguenze rilevanti.
Insomma, si deciderà ai titoli di coda, in questa ventesima tappa che da Verres, passando per il Colle del Lyls e quello delle Finestre (2178 metri, cima Coppi) arriva poi al Sestiere (2033 m.) per un totale di 205 chilometri. Sulla carta, una tappa da brividi.
Difficile fare una previsione. Questi 50 chilometri tra le nuvole dovrebbero favorire infatti Richard Carapaz, già vincitore del Giro 2019 e di solito a suo agio su queste cime.
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