Caster Semenya dopo 7 anni abbandona la causa legale contro la regola che le vieta di gareggiare

Caster Semenya dice basta. Non proseguirà dopo 7 anni le battaglie legali iniziate nel 2018, quando l’allora Iaaf, l’attuale World Athletics, le vietò di gareggiare negli 800 metri (specialità nella quale ha conquistato due ori olimpici e tre mondiali) per il livello troppo alto di testosterone.
A Semenya basta la decisione di StrasburgoSemenya ha ritenuto sufficiente la decisione definitiva della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che aveva stabilito che la sudafricana non avesse ricevuto in Svizzera (si era rivolta al Tas, che ha sede a Losanna) un processo equo. E questo nonostante, sempre a Strasburgo, erano state respinte altre istanze della campionessa, che riteneva violato il rispetto della vita privata e si riteneva vittima di discriminazione.
No explanation givenMAN"Olympic champion runner Caster Semenya ending 7 year legal challenge against sex eligibility rules in track and field, her lawyers said, despite winning a ruling at the European Court of Human Rights in July "https://t.co/D2NdLU7asR
— Ronni Nicole #KPSS (@RonniNicole1) October 2, 2025
Ricordiamo che Semenya si è sempre rifiutata di sottoporsi a pratiche per abbassare di testosterone e in virtù di questo si era rivolta al Tas contro la World Athletics che stabiliva un limite – nel quale lei non rientrava – per poter gareggiare nelle competizioni femminili.
repubblica