Tra fede e tradizione. Fiaccolata di notte. La Vergine sui naècc

19 lug 2025

La Madonna di Stella Maris guida il corteo
SARNICO (Bergamo)È il rito più storico e sentito della comunità di Sarnico. Ogni anno unisce fede e tradizione in uno spettacolo unico sul lago d’Iseo. Torna stasera la processione notturna su barche della Madonna di Stella Maris, la manifestazione nata nel 1970 per volontà del parroco don Giovanni Ferraroli e dei barcaioli del paese, che ha attraversato oltre mezzo secolo diventando momento di spiritualità e appartenenza profonda per gli abitanti di Sarnico e tutto il territorio del Sebino.
La kermesse si apre alle 18 al Lido Fontanì con la Messa nella chiesetta Stella Maris, gioiello architettonico affacciato sul lago e custode della statua lignea della Madonna. Il cuore della manifestazione sarà alle 22 con la processione notturna sul lago: un corteo silenzioso e suggestivo di barche illuminate accompagnerà l’imbarcazione che trasporta la statua. Canti, preghiere, applausi e l’omaggio con la corona di fiori in memoria dei Caduti scandiranno il cammino sull’acqua che ogni anno attira migliaia di persone. A chiudere la serata, alle 23,15 circa, lo spettacolo pirotecnico visibile da tutto il lungolago di Sarnico, che per l’occasione verrà pedonalizzato per consentire a tutti di vivere la manifestazione in sicurezza.
La processione ogni anno richiama migliaia di visitatori e centinaia di barche, generando un flusso turistico importante anche per le strutture ricettive del paese e dei comuni limitrofi. È promossa dal Comune e dalla Pro loco di Sarnico in collaborazione con la parrocchia e i volontari del Gruppo Marinai, organizzatori storici con il supporto della Protezione civile.
L’origine risale al secondo Dopoguerra, quando i pescatori del paese diedero vita a una luminaria sul lago: centinaia di lumini accessi vennero lasciati galleggiare sull’acqua a bordo dei naècc, le tipiche imbarcazioni in legno manovrate da lunghi remi spinti avanti e indietro dai vogatori posizionati in piedi sulla barca.
Michele Andreucci
Il Giorno