Torino s’illumina d’Artissima e celebra i 30 anni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Torino accende i motori dell’arte contemporanea e quest’anno lo fa con maggiore energia. Da poco ha preso il via Artissima, la fiera aperta fino domenica 2 novembre, che vede riunito il gotha degli addetti ai lavori all’Oval, e sono iniziati i festeggiamenti per i 30 anni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Il tema scelto per animare la tre giorni suona in modo originale, ma ben si addice ai tempi che viviamo e alla città che la ospita dalla forte tradizione industriale: Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, è ispirato dall’eclettica figura di Richard Buckminster Fuller e al suo omonimo libro del 1969.
“La grande intuizione dell’autore - spiega il direttore di Artissima, Luigi Fassi, al suo quarto mandato – è che per riuscire a guidare la “Nave spaziale Terra”, serve un pensiero olistico, uno sguardo a lungo termine e chi più degli artisti, che non sono degli specialisti, ragiona in questo modo, attraverso visioni cariche di ispirazioni e proiezioni del futuro. Quindi, Artissima invita artisti e visitatori ad essere coautori di quel manuale che sembra ancora mancare”.
 
    
  Chi ha già contribuito a scrivere pagine importanti di quel “manuale” è decisamente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista di fama internazionale e mecenate, che dal 1995 ha deciso di dare vita alla Fondazione, che prende il suo nome e che ha sede nel cuore industriale della città.
“Già dal 1992 avevo iniziato ad appassionarmi all’arte contemporanea e a comprare opere, ma fin da subito ho capito che il collezionismo era un po’ riduttivo e avrei voluto partecipare in modo meno privato e più pubblico e questo ho potuto realizzarlo attraverso la Fondazione – racconta Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – Ho sostenuto artisti e artiste a organizzare mostre, a realizzare nuovi progetti, ma ho pensato fosse soprattutto importante far avvicinare un pubblico allargato a un tipo di arte non facile da approcciare e così ho da subito creato il dipartimento educativo”.
Quindi, un traguardo di valore che viene celebrato con la mostra collettiva "News from the Near Future", a cura di Bernardo Follini ed Eugenio Re Rebaudengo, che si svolge tra la sede principale della Fondazione e il MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, fino all’8 marzo, e che ripercorre tre decenni di ricerca artistica attraverso una selezione di opere provenienti dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo.
“In realtà sono tre mostre, due a Torino e una nella sede di Guarene, che è stata la prima aperta e che ospita gli artisti degli anni Novanta, quelli che mi hanno fatto appassionare all’arte contemporanea, da Cindy Sherman a Maurizio Cattelan. Queste esibizioni ripercorrono la storia della Fondazione ma anche la storia del mondo, perché gli artisti sono di tutte le nazionalità, hanno usato media diversi, pittura, scultura, video, installazione e sono artisti anche impegnati su temi politici, sociali e che offrono una visione pluralista”, sottolinea Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
 
    
  Se gli artisti di oggi spesso lavorano su urgenze del momento, riflettendo attraverso le loro creazioni su ciò che accade, possiamo definire una “attivista dell’arte” anche Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che ha contribuito ha creare quel sistema virtuoso, tra istituzioni pubbliche e private, ormai consolidato in una città forse predestinata, perché culla di movimenti artistici, ricordiamo quello dell’Arte Povera nato negli anni ’60, e l’apertura del Castello di Rivoli nel 1984, uno dei primi spazi in Italia ad ospitare mostre a forte vocazione contemporanea.
Tornando alla fiera di Artissima, che ospita 176 gallerie provenienti da tutto il mondo, quest’anno vede applicato un importante cambiamento da lungo atteso, la riduzione al 5% dell’iva sull’arte. Una novità strutturale, unica in Europa, che dovrebbe dare respiro al mercato. Inoltre, a un primo colpo d’occhio, passando tra gli stand, sembra esserci un ritorno al più classico dei media, la pittura, insieme a molta scultura, video installazioni, fotografia e a una certa “dose” di disegno, come imprinting da recuperare.
 
    
  Infine, da segnalare tra gli altri spazi della città, ricordiamo la Pinacoteca Agnelli, luogo affascinante che negli ultimi piani del Lingotto espone la Collezione permanente e mostre temporanee che invadono anche la pista 500, mitico ex circuito di collaudo posto sul tetto, ora galleria all’aperto. Qui è stata inaugurata la prima retrospettiva italiana della pittrice americana Alice Neel, dal titolo: I Am the Century. Straordinaria artista nata all’inizio del Novecento, per lungo tempo rimasta ai margini del sistema dell’arte, che ha raggiunto fama e notorietà solo in tarda età.
La proposta continua con l’operazione dell’artista polacco Piotre Uklanski, Faux Amis, che si inserisce nella collezione permanente trovando forme di dialogo molto originali, con estensioni ai musei di Anatomia e della Frutta, e con l’installazione Vitruvian Figure, realizzata dall’artista americano Paul Pfeiffer sulla Pista 500, con il contributo della Juventus, che immerge il visitatore in una nube sonora e visiva che aleggia sulla città.
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