Parco nazionale dei Monti Sibillini. Volontari chiamati a raccolta


Si possono mandare candidature fino a lunedì 25 agosto per contribuire a tutelare anfibi e rettili protetti
AAA volontari cercansi per la salvaguardia degli anfibi. Il Parco nazionale dei Monti Sibillini rinnova anche quest’anno l’impegno nella tutela della biodiversità, promuovendo un’attività di monitoraggio e conservazione degli anfibi e dei rettili protetti, in particolare della Vipera dell’Orsini presente sui ’monti azzurri’. L’iniziativa offre la possibilità di partecipare come volontari a interventi sul campo, per la salvaguardia di ambienti umidi e abbeveratoi montani, fondamentali per la riproduzione di diverse specie di anfibi. Il turno di volontariato si svolgerà dal primo al 6 settembre, con base logistica nell’area di Fiastra, nel Maceratese. Le attività, che includono una parte formativa, sono gratuite e coperte da assicurazione. Per aderire basta compilare il modulo disponibile nella sezione ’In primo piano’ su www.sibillini.net e inviarlo a [email protected] entro lunedì 25 agosto. Finora sono stati realizzati cinque campi di volontariato: nel 2018, 2019, 2021, 2022, 2024. Hanno mediamente partecipato soprattutto giovani studenti di scienze biologiche e naturalistiche, dal centro Italia. "Quest’anno abbiamo promosso di più l’iniziativa, quindi ci attendiamo un numero maggiore di volontari (comunque fino a un massimo di 15) — precisa il biologo del Parco Alessandro Rossetti — . Si tratta di un’attività utile, piacevole e formativa. Grazie a loro, riusciamo a fare interventi di manutenzione ordinaria utili ed efficaci per la funzione degli abbeveratoi montani, che rappresentano dei biotopi, ovvero piccoli habitat per la riproduzione di anfibi anche di interesse comunitario. Ed è importante conoscere, informare e sensibilizzare sulla conservazione di questi animaletti. Ragazzi e ragazze, a loro volta, fanno un’esperienza piacevole, a contatto con la natura, in posti bellissimi del Parco, e con gli erpetologi (specialisti del settore) dell’Hyla, la società incaricata di fare il monitoraggio. Si individuano abbeveratoi dei fontanili montani per il bestiame (alcuni dei quali negli ultimi decenni sono finiti in stato di abbandono) e si procede con la manutenzione. Questa consiste sia in opere di pulizia (ci sono ad esempio fontanili chiusi perché interrati) per ricreare ambienti acquatici sia nel posizionare mucchietti di sassi che fungono da rampe di risalita, dove gli anfibi possono entrare ed uscire".
Nel Parco è possibile incontrare specie di grande interesse come il Tritone crestato italiano, la Rana appenninica, il Geotritone italiano e la Salamandrina di Savi, un piccolo anfibio endemico dell’Appennino centro-settentrionale, riconoscibile per la macchia chiara che attraversa i suoi occhi e la parte ventrale arancio acceso. Molte di queste specie si riproducono in piccole zone umide temporanee, spesso coincidenti appunto con abbeveratoi storici in pietra o raccolte d’acqua in alta quota. Il ripristino e la cura di questi ambienti rappresentano quindi un’azione concreta e urgente per assicurare la sopravvivenza degli anfibi nel loro habitat naturale.
İl Resto Del Carlino