Lo scrittore Grasselli ‘punto’ dalla ‘Zanzara’, poi dribbla i ‘colpi’ di Cruciani e Parenzo

Sopravvissuto allo stiletto della 'Zanzara' su Radio 24, dato in pasto a Giuseppe Cruciani e David Parenzo, additato a maschilista da Caterina Collovati, Pier Francesco Grasselli ha dribblato alla grande i ‘colpi’ delle ‘belve’ radiofoniche, tentando un'impresa: spiegare che l'epiteto 'pollastra' non è offensivo. Solo una delle tante provocazioni di una puntata incandescente con lo scrittore reggiano sulla scomoda seggiola riservata all'ospite. Tutto a causa di 'Il Nuovo Manuale del Playboy', uno dei libri di questa Estate 2025.
Ma davvero c’era bisogno di un Nuovo Manuale del Playboy?
Sì, ma non è solo un manuale per rimorchiare. Questo libro è un manifesto. Serve a un uomo per capire chi è, cosa vuole, e come smettere di annaspare dietro a donne che non lo rispettano. È un kit di sopravvivenza mentale e sessuale. Ti insegna a sedurre, ma prima ancora a non farti sedurre da ciò che ti sminuisce.
Quindi è anche un libro contro la società contemporanea?
Certo. È una dichiarazione di guerra al nuovo maschio remissivo, fluido, colpevolizzato. Quello che si scusa per ogni impulso e chiede il permesso pure per fare un complimento. Io dico: basta. La seduzione non è un crimine. La mascolinità non è una patologia.
Ma non rischia di sembrare un testo tossico, retrivo, misogino?
Solo per chi legge con la bava ideologica alla bocca. In realtà è un libro pieno di rispetto: per la donna vera e per l’uomo autentico. Non per le maschere.
Com'è andata, poi, la presentazione a Sesso? Il nome è stato d'ispirazione?
A Sesso non poteva che andare bene. Diciamo che ha aiutato l’algoritmo dell’ironia universale. E le battute si sprecavano. “Il Nuovo Manuale del Playboy presentato a Sesso”… era destino.
Nel firmacopie finale, ha più riscontri femminili o maschili?
Sorprendentemente equi. Gli uomini acquistano il manuale per imparare a sedurre meglio. Le donne per capire come vengono “lette” e come ragionano i maschi, per sapere con chi hanno a che fare... o per controllare se sono state menzionate. E qualcuna, alla fine, lo regala all’ex, o all’amico che non ci ha mai saputo fare. Alcune lo sfogliano con aria da detective, come se volessero decodificare le mosse del nemico. Altre ridono, prendono appunti, e poi dicono: “Così so come smascherare certi elementi”.
Che peso diamo alla consapevolezza di sé nel sedurre? Sia delle proprie doti che delle lacune?
Fondamentale. Se non sai dove sei forte e dove sei fragile, sei come uno che gioca a poker con le carte coperte. La seduzione non è per chi si racconta favole, ma per chi guarda in faccia la dura verità, lavora su sé stesso e impara dai propri errori così da incarnare una miglior versione di sé stesso ogni giorno.
Billy Crystal in Harry ti presento Sally dice a Meg Ryan: “Sei ad alto mantenimento, ma non te ne rendi conto. Siete le peggiori”. Che ne pensa?
Geniale. In quel film Billy dice quello che molti pensano ma pochi osano dire. Le “high maintenance” inconsapevoli sono un casino con la scritta fragile incollata sopra. E spesso, per paradosso, sono quelle che si sentono “semplici”. Il che le rende ancora più incasinate.
Ogni uomo è predatore?
Dalla dedica/disclaimer del suo manuale sembrerebbe di sì. Ogni uomo sano è spinto da un desiderio di conquista. È nella nostra natura. Chiamalo predatore, cacciatore, esploratore… ma è quel motore che ci fa alzare dal divano e cercare la donna che vogliamo. Chi lo nega, mente. O si è arreso. Il capitolo 'Capire le donne di oggi' porta a chiederle: chi sono e cosa vogliono le donne oggi, dal suo punto di vista, e se sia semplice etichettarle in una categoria. Le donne di oggi sono spesso vittime — e non beneficiarie — di quella che chiamano emancipazione. Il femminismo radicale le ha snaturate, mascolinizzate, convinte che per valere debbano competere con l’uomo sul suo stesso terreno, rinnegando la propria femminilità, la propria grazia e, spesso, la propria empatia. Il risultato? Vogliono tutto e il contrario di tutto: indipendenza e protezione, libertà e stabilità, carriera e famiglia. Etichettarle è impossibile, perché la società ha distrutto ogni bussola. A ciò si aggiunga anche la promiscuità e la superficialità – la prima connessa alla suddetta presunta emancipazione e alle app di dating, la seconda alle patetiche esibizioni sui social. Ecco perché un punto fondamentale del libro è questo: il vero playboy sa distinguere. Non le rincorre tutte, ma sceglie — e valorizza — le poche che hanno conservato integrità e fascino autentico in mezzo alla fiera del vuoto e della volgarità.
In anni e anni di applicazione all’argomento, c’è ancora qualcosa che le sfugge del comportamento femminile?
Certo. Ma è proprio questo il bello. I marziani non capiranno mai del tutto le venusiane. In fondo, è una differenza di linguaggio. Non si finisce mai di imparare una lingua straniera. Devi sempre migliorarla, sempre tenerla in esercizio. E poi, dai: se capisci tutto, finisce che ti annoi. Se non capisci nulla, invece, sei fregato.
Non ci sono ancora arrivata: che cosa intende con seduzione sostenibile?
Sedurre senza distruggere, senza giocare sporco, senza illudere, senza bruciarsi. “Seduzione sostenibile” significa lasciare l’altra persona meglio di come l’hai trovata. Anche se dura solo una sera. È una forma di eleganza e di correttezza, che poi è forza.
Ma sedurre non significa anche manipolare, usare delle strategie?
No. Manipola chi mente. Io insegno a essere veri, ma efficaci. Ha avuto episodi di donne o uomini risentiti dalle sue parole? Altroché. Soprattutto quelli che si sentono punti nel vivo. Nel manuale, non risparmio nulla a nessuno. C’è 'la dura verità', piaccia o no al lettore… o alla lettrice. Ma il risentimento è spesso un segnale che hai toccato un nervo scoperto. A me non interessa compiacere, ma piuttosto aprire gli occhi di chi mi legge a realtà che possono essere scomode o indigeste, ma che bisogna accettare se si vuol maturare e crescere.
La seduzione è un gioco, alla fine?
E non prendersi troppo sul serio, da ambo le parti, può aiutare? La seduzione è sicuramente un gioco. Ma è un gioco serio in cui ci si può fare molto male – leggete il mio romanzo 'Lei'. Io per primo mi prendo poco sul serio, e i titoli di molti miei libri lo possono testimoniare. Inoltre, in amore, chi si prende troppo sul serio, perde, perché risulta pesante. Vince chi sa ridere. Anche di sé stesso.
İl Resto Del Carlino