L’Odissea caprese di Friedrich Preller, conferenza di Renato Esposito e Luciano Garofano

di Marco Milano
“L’Odissea caprese di Friedrich Preller”. Alla Fondazione Serena Messanelli Zweig ci sarà una conferenza di Renato Esposito e Luciano Garofano. Un incontro che prende spunto dalla mostra in corso fino al 5 agosto dal titolo “Capri Odissea” durante il quale Renato Esposito mostrerà e commenterà la figura dell’eroe omerico Ulisse, visto con gli occhi di Preller e messo a confronto con diverse opere in cui è protagonista in autori come Anselm Feuerbach, Arnold Böcklin, John William Waterhouse, Alberto Savinio. A Luciano Garofano, invece, il compito di approfondire l’arrivo delle opere di Preller a Capri, nel 1938, in occasione del Bimillenario Augusteo, sottolineando i buoni rapporti intercorsi tra Capri e Weimar. La mostra, a cura di Renato Esposito e Luciano Garofano, mette a confronto le opere di Friedrich Preller ai dipinti di Fabio Capoccia, sottolineando la forte ascendenza del mito di Ulisse, e l’idea di una Capri omerica. “Il romanticismo tedesco ha sempre identificato Capri come scenario ideale per le gesta dell’eroe, celebrato nei secoli più per la sua arguzia che per il suo coraggio, sottolineano i curatori – e John Wolfang Goethe percepisce poeticamente che nel mare e nelle isole del golfo diventa ‘viva la parola di Omero’”. Le opere del pittore Friedrich Preller il Vecchio, che raffigurano le imprese di Ulisse con scenari capresi, “radicano – come viene spiegato – nell’immaginario collettivo della gioventù tedesca l’idea di Capri come ‘Isola omerica’”. Il suo secondo viaggio in Italia nel 1859 ispirò le sedici opere esposte nella Preller Gallerie del Landesmuseum di Weimar e in occasione del bimillenario Augusteo, nel 1938, il museo tedesco donò al Comune di Capri sedici xilografie colorate dell’opera del pittore tedesco. Purtroppo, quattro scomparvero ed all’opening della mostra il presidente della Fondazione, Emilio Ruotolo, l’altro giorno, ha annunciato il recupero e la donazione delle opere perdute di Preller, che verranno ripristinate nel loro originale ordine, con apposite didascalie, nella sala consiliare del palazzo municipale di Capri, una volta conclusa l’esposizione. Ho voluto ambientare e ricreare l’intera Odissea a Capri – ha spiegato Fabio Capoccia – oltrepassando la soglia-limite del canto sirenico che da sempre racchiude l’isola nella sua segreta e imperitura attrazione-attrattiva. I personaggi e gli accadimenti che scorrono cadenzati sulla tela percorrono un viaggio che è eterna partenza e nostos”. La mostra, come spiegato, “offre un’avventura prismatica, epifanica, didascalica, capace di sintetizzare lo sguardo con la spiritualità senza tempo e l’agire di ineffabile bellezza di Capri”. In ogni tela sono identificabili i loci dell’Imago caprensis, i Faraglioni, la Grotta Azzurra, Cetrella, Villa Lysis, l’Arco Naturale, Marina Piccola. Un ritornare infinito e infinitamente reale quello del visitatore che, circondato dal colore dell’Odissea, percepisce l’isola di Capri come Ogigia, Eea, roccia vagante o Itaca al medesimo tempo. “I destini di Ulisse e del suo labirintico pellegrinaggio si fondono con quelli dello spettatore, racchiusi in una poliedrica e cangiante sostanza cromatica identificatrice”. Apprezzamento per la valorizzazione delle opere di Preller è stato espresso dall’assessore alla cultura Melania Esposito, annunciando una cerimonia in suo onore una volta realizzato il nuovo allestimento. E Fabio Capoccia, l’autore chiamato a confrontarsi con Preller si è dichiarato “particolarmente contento di questo dialogo tra opere classiche e linguaggio contemporaneo, per raccontare una storia molto lontana nel tempo ma che rimane contemporanea, perché il viaggio di Ulisse, in fondo, è il viaggio di ognuno di noi”. E sul mito di una Capri omerica, a fine mese, ci sarà anche la passeggiata “Capri Odissea – Divinità capresi”, che vedrà Renato Esposito alla guida di un itinerario che partendo dai Giardini della Flora Caprense arriverà all’Arco Naturale.
İl Denaro