Guardami come se mi amassi.... Identità, genere. Oltre gli stereotipi

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Guardami come se mi amassi.... Identità, genere. Oltre gli stereotipi

Guardami come se mi amassi.... Identità, genere. Oltre gli stereotipi

17 mag 2025

Gallerie d’Italia presenta per la prima volta a Milano l’opera dell’artista Jess T.Dugan che si definisce queer
Gallerie d’Italia presenta per la prima volta a Milano l’opera dell’artista Jess T.Dugan che si definisce queer

Gallerie d’Italia presenta per la prima volta a Milano l’opera dell’artista Jess T.Dugan che si definisce queer

"Questo mio lavoro è stato molto influenzato dalla vita e dalle mie esperienze personali. Ispirato dall’identità di persona queer, dalla mia personalità non-binaria. Con l’età le domande che pongo non sono più legate soltanto al genere e alla sessualità ma riguardano sempre più temi universali, come il tempo la mortalità, l’amore, la perdita e la famiglia". Jess. T. Dugan, artista statunitense, presenta per la prima volta a Milano (sino al 19 ottobre “Look at me like you love me - Guardami come se mi amassi”) un progetto fotografico ideato e organizzato con la struttura Diversity, Equity & Inclusion di IntesaSanPaolo, con la collaborazione la community LGBTQ+. Con delicatezza, Dugan prende per mano i visitatori, e li conduce nel suo mondo, una comunità di corpi, volti, gesti, sguardi, sfiorando temi come l’amore, il desiderio, la solitudine. La mostra apre proprio nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia. La parola gender suscita ancora ansie e paure. Va peggio con l’America di Trump? "Sì - risponde l’artista - in passato c’erano stati dei miglioramenti ma oggi c’è una chiusura e il mio lavoro è ancora più necessario. Penso che la paura, l’odio e la discriminazione nascano da una mancanza di conoscenza". Per Dugan l’arte e la fotografia sono strumenti straordinari "per favorire l’empatia e aiutare a comprendere chi è diverso da noi". "È una mostra che parla di sentimenti e relazioni, come solo fa l’arte, e non esplicitamente di diritti", aggiunge la curatrice Renata Ferri. "Dugan affronta temi difficili come l’identità. Tema che riguarda tutti noi, non solo la comunità LGBTQ, che attiene a quello che noi vogliamo essere, a chi vogliamo amare, a qual è il confine della nostra libertà. Jess mette in scena questi corpi con una fotografia eccellente di tradizione anglosassone. Un lavoro che per come l’abbiamo presentato riesce ad avere il valore dell’universalità".

In mostra 30 opere, di cui cinque completamente inedite, e due video: il primo è "Letter to My Daughter, 2023", un video di fotografie intervallate da suoi testi; nel secondo, "Letter to My Father, 2017", viene esplorato il rapporto tra l’artista e il padre.

© Riproduzione riservata

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