Go!2025, esposto l'antico manoscritto Iter Sancti Sepulcri

Una nuova sezione espositiva sarà ospitata nella sede della Fondazione Carigo a Gorizia dopo il capolavoro di Caravaggio "La Presa di Cristo", proveniente dalla collezione Ruffo di Calabria che ha richiamato 12mila visitatori. Fino al 3 settembre, informa la Fondazione, sarà possibile ammirare l'Iter Sancti Sepulcri, manoscritto membranaceo del 1396, di proprietà della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e conservato all'Archivio di Stato di Gorizia, che narra il viaggio penitenziale a Gerusalemme di due nobili del tempo: il diplomatico goriziano Michele da Rabattae il capitano di ventura friulano Morando di Porcia. "Nell'anno di Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura continua senza sosta l'impegno della Fondazione nel valorizzare il patrimonio storico e culturale", afferma la presidente della Fondazione Carigo, Roberta Demartin. Unico resoconto di un pellegrinaggio medievale conservato nell'Italia nord-orientale - ricorda la Fondazione - l'Iter Sancti Sepulcri è anche il solo manoscritto di questo genere, in tutto il panorama italiano, a essere arricchito da disegni e immagini realizzati lungo il percorso, che ritraggono fortezze e roccaforti e svelano un probabile interesse degli autori anche per gli aspetti non strettamente religiosi del loro viaggio. Un'avventura tradotta in un racconto memorabile: a bordo di una galea mercantile salpata da Venezia il 27 agosto 1396, i due nobili seguirono un itinerario, ripercorso nel dettaglio nel manoscritto, che toccò i porti della costa adriatica, le isole ioniche, il Peloponneso, Rodi e infine Beirut e Giaffa. Da lì, a dorso d'asino, raggiunsero Gerusalemme e gli altri luoghi del Vangelo, in una ricerca fisica e spirituale delle testimonianze della vita di Gesù.
ansa