De Gregori, 50 anni di ’Rimmel’. In una notte la storia della musica


Il cantautore sabato debutta con il tour, prima di approdare a Venezia con il documentario ’Nevergreen’
Qualcosa è rimasto. Sabato debutta, infatti, all’Arena della Regina di Cattolica il tour estivo di Francesco De Gregori Rimmel 2025 che tra le pagine affidate al vento in questi cinquant’anni inserisce pure lo Sferisterio di Macerata il 6 settembre, l’Europauditorium di Bologna il 31 ottobre, il Vox di Nonantola il 23 gennaio, l’Estragon il 24 gennaio, il Mamamia di Senigallia il 27, bordeggiando come uno zingaro (in trucco) piazze, teatri e club. Nove canzoni in cui De Gregori trova posto pure alla dedica a Pannella de Il Signor Hood, alla dolente anima migrante della Pablo firmata assieme a Lucio Dalla, alle suggestioni dylaniane e dylaniate di Piccola mela e di quella Buonanotte fiorellino che nell’86 sarebbe riuscita a farlo litigare in maniera molto poco principesca con Morandi, portato in tribunale per averne cantate due strofe invece di tre in un suo album dal vivo (scelta che, recuperata l’amicizia con l’idolo di Monghidoro, avrebbe definito “una carognata”).
In tutto 29 minuti e 32 secondi di storia della musica d’autore italiana a cui lo spettacolo affiancherà ogni sera un’altra dozzina di brani rendendo di fatto itinerante la liturgia di Nevergreen (Perfette sconosciute), ’residency’ di venti concerti (da duecento anime ciascuno) dello scorso autunno al Teatro Out Off di Milano. Evoluzione milanese dell’Off the record a cui De Gregori aveva dato vita nel 2019 a Roma, sul palco del Teatro Ambra della Garbatella, Nevergreen è pure un progetto cinematografico diretto dal fido Stefano Pistolini (già autore assieme a lui del docufilm Finestre rotte nel 2013 e di Falegnami & Filosofi con Antonello Venditti nel 2022) che l’uomo di Rimmel presenta il 5 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia nell’attesa del responso delle sale dove approda dall’11 al 17 settembre. Protagonisti pure Malika Ayane, Elisa, Jovanotti, Ligabue e Zucchero.
Rispetto all’elenco degli ospiti accolti all’Out Off in tre settimane di repliche mancano Pacifico, Gianna Nannini e Cristina Donà, ma amen. Simile pure la formazione che l’accompagna in tour, vale a dire Guido Guglielminetti al basso, Carlo Gaudiello al pianoforte, Primiano Di Biase a tastiere e fisarmonica, Paolo Giovenchi e Alessandro Valle alle chitarre e Simone Talone alla batteria. Ai cori Francesca La Colla e Cristina Greco. "Dopo cinquant’anni avere un disco che parla ancora alla gente è un bel regalo" ha ammesso De Gregori in uno speciale di RaiNews su questo anniversario a cifra tonda. "Credo che ‘Rimmel’ si senta ancora giovane e pure io non penso di essere cambiato poi tanto".
Lui lo definisce una raccolta "di storie sentimentali, come la canzone che gli dà il titolo", ma capace di spostare lo sguardo con Pablo o Le storie di ieri anche altrove. La promessa è quella di ricantarle tutte in maniera molto aderente alla versione originale, "cosa che non ho mai fatto nelle mie tournée, preferendo indagare anche su aspetti diversi che in certi casi sorprendevano il pubblico spingendolo a chiedersi perché non le facessi nel modo in cui le conosceva", d’altronde "se tu sei quello che le ha scritte ci trovi dentro sempre dei riflessi nuovi". Il frutto di uno stato di grazia raggiunto andando pure contro le richieste di produttore e casa discografica, che avrebbero voluto un album voce e chitarra in linea coi dettami della canzone d’autore d’allora. "Quando chiedevo di lavorare con una band" ammette "la risposta era: vuoi fare un disco come i Pooh? E io: sì, voglio fare un disco come i Pooh, che fra l’altro mi piacciono pure".
İl Resto Del Carlino