SBTi, fuori nuovi standard net zero per l’automotive e per il calcolo emissioni Scope 3, ora in consultazione


La Science Based Targets initiative (SBTi) ha pubblicato una bozza del nuovo Automotive Sector Net-Zero Standard e avviato una consultazione pubblica per ricevere commenti in merito. Il nuovo standard è un documento tecnico pensato per supportare le case automobilistiche e i produttori di componenti in un percorso credibile di decarbonizzazione. La bozza è aperta ai commenti fino all’11 agosto 2025 e rappresenta un passo decisivo per uno dei settori più impattanti sul clima, responsabile di oltre il 20% delle emissioni globali di gas serra di origine antropica.
Progettato appositamente per i produttori di autoveicoli (con una produzione di oltre 10.000 veicoli all’anno) e i fornitori di componenti (con almeno il 20% del fatturato dal settore), il nuovo standard si basa sulle linee guida già tracciate da SBTi nel documento Land Transport Guidance pubblicato nel 2024. L’obiettivo è fornire criteri chiari e basati sulla scienza per ridurre le emissioni lungo tutta la catena del valore, dagli stabilimenti di produzione (scope 1 e 2) fino all’uso dei veicoli venduti (scope 3).
Tra le novità principali ci sono:
- Un indicatore aggregato per valutare l’intensità emissiva complessiva dei veicoli;
- Criteri obbligatori per incrementare la quota di vendite di veicoli a basse emissioni, in sostituzione della Zero Emission Vehicle Declaration;
- Percorsi regionali differenziati, che tengono conto delle condizioni economiche e infrastrutturali locali;
- Requisiti specifici per i fornitori di componenti, con focus su approvvigionamento e manifattura;
- Una metodologia “well-to-wheel” più dettagliata, con dati standardizzati per il calcolo delle emissioni.
Lo standard per l’automotive è stato sviluppato in parallelo alla Corporate Net-Zero Standard Versione 2, anche questa attualmente in consultazione pubblica. Il documento cross-settoriale include aggiornamenti significativi per semplificare l’azione climatica aziendale, in particolare in relazione alla gestione delle emissioni scope 3, alla finanza climatica e alla misurazione dei progressi.
L’SBTi assicura che entrambi gli standard evolveranno in modo coerente, per offrire alle aziende un quadro integrato e scientificamente solido per costruire strategie net zero ambiziose e realizzabili.
Attraverso la consultazione, SBTi invita aziende, investitori, esperti del settore, policy maker e società civile a contribuire con feedback costruttivi che possano rafforzare la praticabilità e l’ambizione dello standard. Tra i temi più rilevanti da commentare: l’applicazione parallela dei due standard, la chiarezza dei nuovi indicatori, e le implicazioni operative per produttori e fornitori.
“Decarbonizzare il settore dei trasporti è essenziale per raggiungere gli obiettivi globali net-zero, e il settore automotive ha un ruolo strategico come fornitore di soluzioni,” ha dichiarato Karl Downey, Head of Sector Standards di SBTi. “Questa transizione rappresenta anche un’enorme opportunità per innovare, attrarre nuovi clienti e rafforzare la competitività.”
In consultazione pubblica c’è anche attualmente la bozza della Corporate Net-Zero Standard V2, invitando le aziende di ogni settore a partecipare anche a un programma pilota per testarne l’applicabilità concreta. Questo passaggio è cruciale per assicurare che il nuovo framework non sia solo scientificamente solido, ma anche efficace e operativo nel contesto reale delle imprese. Il nuovo standard mira a semplificare e rafforzare l’azione climatica aziendale, affrontando in particolare le sfide legate alle emissioni scope 3, alla finanza climatica e alla valutazione dei progressi.
L’obiettivo è rendere il framework più accessibile, ambizioso e coerente con le esigenze delle imprese, specialmente nei mercati emergenti, mantenendo al contempo rigore scientifico e trasparenza metodologica. Introdotto per la prima volta nel 2021, lo standard si è affermato come riferimento globale per definire target net-zero credibili e science-based, supportando già oltre 1.850 aziende nell’allineamento agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
La versione V2 intende ampliare ulteriormente il raggio d’azione dello standard, proponendo un approccio più pragmatico, inclusivo e orientato all’implementazione, con l’obiettivo di accelerare la riduzione delle emissioni a partire dal 2026. Il pilot prevede una prima fase di consultazione (16 giugno – 15 agosto 2025) tramite sondaggio aperto a tutte le aziende, seguita da una fase operativa con un gruppo selezionato che testerà la bozza quasi definitiva con dati aziendali reali. Questa sperimentazione servirà a identificare barriere applicative, validare ipotesi e raccogliere feedback per affinare la versione finale dello standard, che promette di rafforzare il ruolo delle imprese nel raggiungimento della neutralità climatica globale.
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