Dazi, a Ginevra via i colloqui tra Stati Uniti e Cina

MILANO – Alti funzionari economici cinesi e statunitensi hanno iniziato i colloqui sui dazi nella città svizzera di Ginevra, i primi negoziati tra i Paesi da quando il presidente Donal Trump ha imposto tariffe che hanno scosso l'economia globale. "La mattina del 10, ora locale, sono iniziati a Ginevra, in Svizzera, i colloqui economici e commerciali di alto livello tra Cina e Stati Uniti", ha riferito l'emittente statale CCTV.
I colloqui - al più alto livello da quando lo scontro è iniziato con i dazi al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca - sono previsti per oggi e domani nella città svizzera sul lago e vedranno la partecipazione del Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, del Rappresentante per il Commercio statunitense Jamieson Greer e del vice premier cinese He Lifeng. Il luogo dell'incontro è avvolto dalla massima segretezza. Interrogato dall'Afp sulle sue aspettative, il segretario Usa al Tesoro ha voltato la testa senza rilasciare dichiarazioni ed è salito a bordo di un suv.
Il segnale di apertura da TrumpUn primo segnale di allentamento della tensione tra i due Paesi è arrivato venerdì, quando Donald Trump ha proposto di abbassare all'80% le tariffe punitive che lui stesso ha imposto sui prodotti cinesi. "Il presidente vorrebbe risolvere il problema con la Cina. Come ha detto, vorrebbe calmare la situazione", ha dichiarato venerdì sera su Fox News il segretario al Commercio Howard Lutnick. A correggere in parte le parole del presidente Usa è poi intervenuta la portavoce della casa bianca, Karoline Leavitt, spiegando che Trump "non abbasserà unilateralmente i dazi sui prodotti cinesi. Gli stati uniti devono vedere delle concessioni dalla Cina. E l'80% è un numero buttalo lì da Trump".
La vigiliaI colloqui programmati a Ginevra rappresentano "un passo positivo e costruttivo verso la de-escalation", ha affermato alla vigilia dei colloqui il direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala. La presidente del Paese ospitante, Karin Keller-Sutter, ha fatto appello alle forze soprannaturali. "Ieri (giovedì) lo Spirito Santo era a Roma. Dobbiamo sperare che ora venga a Ginevra per il fine settimana", ha detto ieri, riferendosi all'elezione di Papa Leone XIV.
"Un possibile esito dei colloqui in Svizzera sarebbe un accordo per sospendere la maggior parte, se non tutti, i dazi imposti quest'anno, per tutta la durata dei negoziati bilaterali", ha detto all'Afp Bonnie Glaser, che dirige il programma Indo-Pacifico presso il German Marshall Fund, un think tank con sede a Washington. Lizzi Lee, specialista in economia cinese presso l'Asia Society Policy Institute con sede negli Stati Uniti, si aspetta un possibile "gesto simbolico e temporaneo" che potrebbe "allentare le tensioni, ma non risolvere i disaccordi fondamentali".Secondo Bill Reinsch, esperto del Center for Strategic and International Studies, Donald Trump vuole incontrare il suo omologo Xi Jinping, "trovare un accordo con lui e poi far sì che i suoi subordinati sistemino i dettagli", ha detto all'Afp, mentre i cinesi "vogliono che tutte le questioni siano risolte prima di un incontro" tra i due presidenti. Xu Bin, professore alla China Europe International Business School (Ceibs) di Shanghai, non si aspetta che i dazi tornino a un "livello ragionevole": "Anche se dovessero scendere - ha detto -, probabilmente sarà della metà e, ancora una volta, sarà troppo alto per riportare alla normalità gli scambi commerciali".
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