Bollette care e dipendenza dall’estero. Perché il 50% degli italiani ora è favorevole al nucleare

Il 95% degli italiani considera fondamentale l'indipendenza energetica, ma oltre la metà dichiara difficoltà a orientarsi sui temi dell'energia. Il consenso sul nucleare è vicino al 50%, il 46% è favorevole, quota che cresce dell'8% dopo che viene data una corretta informazione, soprattutto sulle nuove tecnologie. L'indagine è realizzata dal gruppo Havas ed è stata presentata durante l'evento "Transizione energetica: un progetto comune per l'Italia" organizzato dagli onorevoli Annarita Patriarca e Alessandro Cattaneo.L'indipendenza energetica è dunque una priorità per il 95% degli italiani, ma solo il 37% sarebbe disposto a sostenere costi maggiori per raggiungerla. Per quanto riguarda le previsioni future sui costi dell'energia fra gli italiani prevale un certo pessimismo: il 62% si aspetta aumenti in bolletta (21% "significativi" e il 41% "moderati"), mentre una riduzione è attesa solo dal 14%. Speculazione dei mercati (33%) e logiche geopolitiche e crisi internazionali (24%) sono le principali cause di questo scetticismo."L'Italia ha bisogno di una transizione energetica che sia davvero sostenibile, soprattutto dal punto di vista economico e sociale, di un costo dell'energia più accessibile per i cittadini e le imprese, oltre che di una maggiore indipendenza energetica.
La risposta dall’atomoIl nucleare può rispondere a tutte queste esigenze in maniera appropriata, specialmente se inserito in una politica energetica integrata, per coprire sia il medio che il lungo termine", dice Alessandro Cattaneo, deputato Fi. Corrado Tomassoni, vicepresidente di Havas Pr sottolinea che "è necessaria una corretta informazione sulle caratteristiche specifiche dell'innovazione può modificare significativamente la percezione degli italiani. Emergono differenti rilevanti tra uomini e donne e tra le diverse fasce d'età" . Anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sottolinea che "quello che è successo in Spagna", col blackout elettrico dello scorso 28 aprile, "da noi, grazie ai miei predecessori, non dovrebbe succedere. Perché è già successo nel 2003 e qualcuno ha certamente messo delle toppe, facendo delle correzioni. Ma è un segnale che dobbiamo tenere presente. Non a caso la Spagna, nell'ultimo mese, ha aumentato la produzione con termoelettrico e con gas, proprio perché si è resa conto che c'è un problema di equilibrio e di sicurezza".
Dove il nucleare ha avuto successo c’è sempre stato uno sforzo di sistema ed è per questo che recentemente abbiamo promosso la creazione di Nuclitalia con Ansaldo e Leonardo che rappresenta un volano per attivare ed organizzare le ottime competenze che abbiamo nel nostro paese, ricordo che l'Italia è la seconda azienda nucleare in Europa, e che possa fungere da elemento aggregatore per lo studio in una prima fase.
Il nucleare italianoGli obbiettivi della Newco nella prima fase si concentreranno infatti nello studio di fattibilità e nella selezione tecnologica da un lato e nella preparazione e qualifica della supply chain dall’altro per garantirne il maggior utilizzo possibile. Quindi un progetto di sistema paese con possibili ricadute come dicevano occupazionali e di crescita economica per il nostro tessuto industriale.
La fase di analisi e selezione della tecnologia è estremamente rilevante da un punto di vista strategico poiché è strumentale a definire la soluzione più idonea per gli scenari implementativi più interessanti per il nostro paese. Alla fase di selezione tecnologica si affiancherà una fase di analisi della supply chain nucleare Italiana (la seconda per dimensioni e volumi in Europa) e di organizzazione e prequalifica con l’obbiettivo di rendere l’industria nucleare italiana pronta a dare il maggior contributo possibile su un possibile futuro programma nucleare nazionale".
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