Andrej Babis torna nella Repubblica Ceca, portando con sé scandali

Andrej Babis è il chiaro favorito alle elezioni parlamentari ceche che si terranno a ottobre. Ma come sottolinea il settimanale liberale Respekt, preoccupato per la prospettiva di un ritorno al potere del miliardario, il suo conflitto di interessi irrisolto e un caso di frode sui sussidi UE ancora irrisolto potrebbero ostacolare i suoi piani.
Occhiali da sole sul naso, occhi scintillanti e un piccolo sorriso sulle labbra: è un Andrej Babis radioso e sicuro di sé quello che appare sulla copertina del settimanale Respekt. pubblicato l'8 settembre. Una fiducia legittima, visto che il movimento populista Ano ("sì" in ceco), fondato dallo stesso miliardario all'inizio degli anni 2010, è in testa ai sondaggi da diversi mesi (con ancora poco più del 30% delle intenzioni di voto) e si prepara a riprendere il potere nella Repubblica Ceca.
Se vincerà le elezioni parlamentari, che si terranno il 3 e 4 ottobre – come nel 2017 – sarà lui, Andrej Babis, in qualità di leader del partito vincitore, a formare un nuovo governo. Questo succederà alla coalizione quadripartita di centro-destra guidata dal conservatore Petr Fiala dal 2021.
Tuttavia, il settimanale liberale, particolarmente preoccupato da questa prospettiva, vuole credere che il dado non sia ancora tratto. "Babis perderà il potere prima ancora di raggiungerlo?", si chiede. Perché, dietro l'ex Primo Ministro (2017-2021), incombono gli spettri del Nido delle Cicogne, nome di un complesso agrituristico che lo vede ancora processato per presunte frodi sui sussidi europei, e della sede di Agrofert, l'enorme holding agroalimentare che gli ha permesso di fare fortuna dopo la caduta del regime comunista. Due scheletri nell'armadio che Andrej Babis si trascina dietro da quando è entrato in politica.
Dall'adozione nel 2017 della "lex Babis", nome non ufficiale dato a una legge speciale volta a limitare potenziali conflitti di interesse per i politici, l'esercizio del potere per Andrej Babis è diventato più delicato. E potrebbe diventarlo ancora di più, come spiega Respekt ai suoi lettori :
"Quando Andrej Babis entrò in politica, promise di governare la Repubblica Ceca allo stesso modo delle sue holding Agrofert. Ora, dodici anni dopo il suo spettacolare arrivo sulla scena pubblica, sembra che siano proprio le sue aziende e le sue pratiche gestionali a impedire al leader del movimento Ano di diventare presidente."
Pertanto, anche se Andrej Babis vincesse le elezioni, e nonostante abbia annunciato di non voler rinunciare ad Agrofert, il capo dello Stato potrebbe rifiutarsi, contrariamente alla consuetudine, di affidargli la responsabilità di formare un nuovo governo.
Courrier International