I risultati alterni di un anno parlamentare caotico, tra censura, accesi dibattiti e proliferazione di testi

Entrando nella Sala Impero del Palais-Bourbon il 3 luglio, Yaël Braun-Pivet ha sfoggiato un ampio sorriso. Le équipe del Presidente dell'Assemblea Nazionale, anche lei deputata (Renaissance) per gli Yvelines, avevano appena distribuito ai giornalisti presenti alla conferenza stampa un opuscolo che elogiava questo anno parlamentare, la XVII legislatura, iniziata nel luglio 2024 dopo lo scioglimento. "Avete visto quanto abbiamo lavorato?" si congratula con se stessa, un anno dopo. Vero ottimismo o metodo Coué? "Questa Assemblea funziona, i testi vengono votati. A volte rumorosamente, a volte con molta agitazione, lo deploro, ma dobbiamo affrontarlo e soprattutto dobbiamo andare avanti", implora Yaël Braun-Pivet.
Mentre l'Assemblea nazionale chiudeva i suoi lavori giovedì 10 luglio per lasciare il posto alla pausa estiva, il presidente dell'istituzione è il solo a difendere con tanto entusiasmo i risultati dello strano anno appena trascorso. Pochi dei deputati intervistati, del blocco centrale o dell'opposizione, hanno l'impressione di andare in vacanza con la sensazione di aver compiuto il dovere. La morte improvvisa, lunedì, di Olivier Marleix , deputato (Les Républicains) per l'Eure-et-Loir, non ha fatto che oscurare un quadro già cupo, tra una certa immobilità di un'Assemblea frammentata in tre blocchi e undici gruppi, la censura di un governo nell'inverno del 2024, la sopravvivenza - per il momento - di un altro senza una linea chiara in Parlamento, un'immagine caotica causata da dibattiti accesi e la sensazione di compromessi impossibili.
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Le Monde