Scontro all'interno dell'associazione dei datori di lavoro: il comitato esecutivo del Cepyme minaccia di ricorrere alla giustizia se Cuerva non ritira la riforma della normativa

Si intensifica il conflitto interno all'associazione dei datori di lavoro spagnoli. Ogni giorno che passa emergono nuove tensioni. L'ultima riguarda le lettere che la maggioranza dei membri del comitato esecutivo del Cepyme ha inviato al presidente, Gerardo Cuerva, minacciando azioni legali se non rettifica la decisione presa la scorsa settimana di eliminare il voto per delega nelle elezioni della presidenza dell'associazione dei datori di lavoro delle PMI.
Oltre 15 membri del comitato esecutivo chiedono il ritiro immediato della riforma del regolamento interno adottata il 18 febbraio. "In caso contrario, ci riserviamo il diritto di adottare le opportune misure legali... compresa la richiesta di una misura cautelare per la sospensione immediata del suddetto accordo", si legge nella lettera, a cui "La Vanguardia" ha avuto accesso.
Chiedono inoltre che venga avviato immediatamente il processo elettorale per l'elezione del nuovo presidente. Si tratta di un attacco in piena regola a Gerardo Cuerva, accusato di aver commesso “gravi irregolarità” nel meccanismo da lui adottato per questa modifica del regolamento interno dell’organizzazione.
Leggi anche Si intensifica la battaglia per il controllo di Cepyme tra Garamendi e Cuerva Giacomo Masdeu
La presidenza del Cepyme confuta questa argomentazione e difende la legalità delle modifiche introdotte la scorsa settimana. In particolare si precisa che dovrà essere accettato quanto deliberato a maggioranza dal consiglio di amministrazione in modo libero e segreto. Fonti vicine a Cuerva sono particolarmente critiche sul fatto che nelle lettere si affermi che il voto segreto dovrebbe essere utilizzato solo per l'elezione e la rimozione del presidente, ma non per l'adozione di decisioni da parte del comitato esecutivo e del consiglio di amministrazione. "Inviare una lettera in difesa di tesi e azioni contrarie alla democrazia e al buon governo è difficile da spiegare", hanno aggiunto queste fonti.
Aggiungono inoltre che il comitato esecutivo è un organo collegiale del presidente e non ha l'autorità di modificare le regole interne, ma è responsabile solo della gestione quotidiana.
La questione in questione è una disputa tra il presidente del CEOE, Antoni0o Garamendi, che vuole mettere un suo candidato alla guida del Cepyme, e l'attuale presidente dell'associazione dei datori di lavoro delle PMI, Gerardo Cuerva, che si rifiuta di gettare la spugna e ha annunciato che si ricandiderà. Garamendi non ha rivelato chi sarà il suo candidato, ma ha chiarito in un incontro faccia a faccia con Cuerva che non avrebbe potuto tornare indietro sulla sua decisione di mettere una persona di cui si fidava alla guida del Cepyme.
In questo contesto, la riunione degli organi direttivi della scorsa settimana è stata particolarmente tesa, con un voto finale serrato e avvertimenti di possibili ricorsi per mancato rispetto delle normative interne, cosa che la dirigenza di Cepyme nega. Il problema è che il voto per delega è stato approvato dal consiglio di amministrazione, ma senza prima passare attraverso il comitato esecutivo; un percorso che, secondo i critici, viola le normative.
La presidenza del Cepyme ha invece attuato l'abolizione del voto per delega nell'elezione del presidente perché ritiene che la squadra di Garamendi stia facendo pressione su molte delegazioni affinché utilizzino questo meccanismo per trasferire il loro voto al loro candidato. In questo modo, Cuerva ha promosso una modifica della normativa che, come sostiene il suo team, la equipara al sistema vigente nel CEOE, ad esempio, per richiedere il voto di persona nell'elezione del presidente. Un'elezione che dovrà essere indetta nelle prossime settimane, dato che il suo mandato scade il 16 marzo.
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