Per la prima volta dall'ottobre 2008, il tasso di insolvenza delle banche scende sotto il 3%.

Secondo i dati pubblicati martedì dalla Banca di Spagna, alla fine del primo semestre i prestiti in sofferenza delle banche spagnole rappresentavano il 2,97% del loro portafoglio prestiti, il livello più basso degli ultimi 17 anni.
Per la prima volta dall'ottobre 2008, questo rapporto è sceso sotto il 3%, dopo aver superato con successo, contrariamente alle aspettative, gli aumenti dei tassi di interesse a partire dalla metà del 2022.
Il basso tasso di insolvenza è ora dovuto alla buona situazione economica, alla solidità del mercato del lavoro e alle operazioni attraverso le quali le banche stesse collocano i prestiti problematici sul mercato secondario del debito.
Secondo i dati storici della Banca di Spagna, il rapporto tra crediti deteriorati e prestiti si aggirava tra il 3% e il 5% negli anni '80. Salì al 9% durante la crisi del 1993 e scese sotto il 2% nel 1998, raggiungendo un minimo storico dello 0,76% nell'aprile 2007. Con la Grande Recessione, continuò a crescere, superando il 10% nel 2012 e raggiungendo il 13,45% nel 2014. Da allora è in calo.
Autunno a giugno, con l'occupazione al massimoGli ultimi dati mostrano che il tasso di crediti deteriorati si è attestato al 2,97% a giugno, rispetto al 3,11% del mese precedente e al 3,61% di inizio anno. Un credito deteriorato è un credito con un ritardo di pagamento superiore a 90 giorni. Questi prestiti sono anche noti come NPL (crediti in sofferenza).
Secondo l'ultima indagine sulla forza lavoro (EPA), nel secondo trimestre del 2025 l'occupazione ha raggiunto un nuovo massimo storico di 22,2 milioni di lavoratori, con un aumento di 503.300 lavoratori rispetto al trimestre precedente.
Lo scorso anno le vendite di portafogli problematici hanno raggiunto circa 18 miliardi.Nel frattempo, le banche hanno venduto portafogli di crediti in sofferenza. Axis Corporate, parte di Accenture, stima che lo scorso anno siano state concluse 32 cessioni di portafogli per un valore di 17,86 miliardi di euro e prevede che il trend continuerà quest'anno, con tassi di insolvenza bancaria che si attesteranno intorno al 2,69%.
La società di consulenza Accuracy sottolinea che gli NPL rimangono ai minimi storici e che, per le banche spagnole, la sfida risiede principalmente nel controllo dei crediti deteriorati nelle aree geografiche emergenti in cui operano. Il rapporto NPL/Crediti deteriorati di Santander è del 2,9%, lo stesso di BBVA, rispetto al 2,3% di CaixaBank, maggiormente focalizzata sul business nazionale.
D'altro canto, Scope Ratings ritiene che l'aumento dei prestiti al consumo potrebbe in ultima analisi far salire i tassi di insolvenza. "La qualità degli attivi si normalizzerà, con livelli di insolvenza superiori a quelli dell'anno scorso, grazie alla crescita dei prestiti al consumo e al dettaglio", afferma un rapporto.
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